Streptococco: sintomi nei bambini, diagnosi e terapie

Streptococco: sintomi comuni nei bambini, accertamenti da effettuare e possibili terapie.

Tipologie di streptococco: A, B, D e Viridans

  • Le tipologie di streptococco che suscitano interesse dal punto di vista medico, in quanto responsabili di una varietà di sintomi sia nei bambini che negli adulti, sono quattro:

    1. streptococchi del gruppo A
    2. streptococchi del gruppo B
    3. streptococchi del gruppo D
    4. streptococchi Viridans

    In questo articolo ci concentreremo, in particolar modo, sulle specie di streptococco che appartengono ai gruppi A e B, elencando le patologie che sono in grado di scatenare (e i rispettivi sintomi per riconoscerle) ed analizzando sia i metodi utilizzati per eseguire la diagnosi con la maggiore accuratezza possibile, sia le terapie ad oggi disponibili.​

Streptococchi gruppo A

  • ​Gli streptococchi del gruppo A colpiscono principalmente le vie respiratorie e la cute.

    Sono responsabili di numerose malattie tipiche dei bambini, tra cui: faringite, tonsillite e scarlattina, per menzionare quelle più comuni, ma anche febbre reumatica acuta, fascite necrotizzante ed impetigine (riscontrate per lo più in pazienti di età adulta).

    Il contagio da streptococco A avviene generalmente in due modi

    • inalazione di goccioline disperse nell’ambiente a seguito di colpi di tosse o starnuti, provenienti dalle secrezioni nasali e/o faringee di un soggetto infetto
    • contatto diretto con ferite o ulcere cutanee infette.

    Non a caso, tra i contesti ritenuti più a rischio per la trasmissione di infezioni da streptococco del gruppo A, vi sono le scuole, i dormitori, le caserme e i luoghi affollati.

Streptococchi del gruppo B

  • Gli streptococchi del gruppo B sono considerati particolarmente pericolosi per i neonati.

    Difatti, la via di trasmissione più comune è il contatto con le secrezioni vaginali della madre che si verifica durante il parto naturale. Il contagio tra adulti, invece, non è noto.

    Tra le infezioni prodotte dallo streptococco B, occorre ricordare:

    • polmonite;
    • meningite;
    • infezioni del sangue (compresa la sepsi);
    • infezioni cutanee;
    • infezioni delle ossa e delle articolazioni.

    Circa una donna su quattro è portatrice di streptococchi del gruppo B. Per questo, onde evitare di trasmettere il batterio al nascituro, è importante sottoporsi ad un apposito test durante la gestazione.

    Se vuoi prenotare un Test Anticorpi Dnasi B nella tua città clicca su >>

    Test Anticorpi Dnasi B (Streptochinasi)

    In caso di positività, il medico provvederà a somministrare antibiotici (solitamente penicillina) alla madre, riducendo di 20 volte il rischio di contagio.

Streptococcus pyogenes

  • ​Lo streptococco responsabile della più alta percentuale di infezioni, specialmente nei soggetti di età infantile, è lo Streptococcus pyogenes. Questa tipologia tende ad attaccare le vie respiratorie - in particolare tonsille e faringe - o i tessuti cutanei, provocando una serie di disturbi che vanno dal comune mal di gola a patologie ben più serie, tra cui:

    • tonsillite e faringite;
    • scarlattina;
    • fascite necrotizzante;
    • glomerulonefrite acuta;
    • febbre reumatica acuta.

    La trasmissione dello Streptococcus pyogenes avviene per mezzo delle cosiddette droplets, ovvero le goccioline che rimangono sospese nell’ambiente a seguito di uno starnuto o di un colpo di tosse di una persona infetta, oppure per contatto diretto.

    Non a caso, per ridurre le possibilità di contagio, si consiglia di lavare spesso le mani e di evitare la condivisione di oggetti personali tra soggetti sani e ammalati.

Streptococco: sintomi nei bambini

  • ​L’infezione da streptococco può presentare sintomi assai diversi, a seconda sia della specie (gruppo A, B, C, D, ecc.), sia dell’area colpita (es. gola, cute, ecc.).

    Nel caso dello streptococco A, i sintomi nei bambini comprendono solitamente:

    • febbre;
    • mal di gola intenso;
    • gonfiore e arrossamento della parte;
    • dolore allo stomaco;
    • confusione e debolezza;
    • pressione bassa;
    • rash cutaneo.

    Nonostante molte infezioni di lieve entità si risolvano senza la somministrazione di farmaci, il rischio di complicazioni è pur sempre presente. Ciò accade quando il batterio riesce a sopraffare le difese immunitarie - specie se già indebolite a causa di malattie o condizioni pregresse - ed a penetrare in profondità nei tessuti. Una volta entrato in circolo, infatti, può danneggiare gli organi interni, anche mediante il rilascio di tossine.

Diagnosi e terapie

  • Riconoscere tempestivamente l’infezione da streptococco, prestando attenzione ai sintomi (anche se lievi), è fondamentale per iniziare prima possibile il percorso di cure e, quindi, ridurre il pericolo di complicazioni sia nei bambini, che in altri soggetti a rischio (es. anziani, pazienti immunodepressi o con comorbidità, ecc.).

    Esistono vari metodi per rilevare la presenza del batterio ed individuare il ceppo di appartenenza: dal tampone naso-faringeo, utile in caso di infezione alle vie respiratorie, alle analisi del sangue, con cui è possibile ricercare anticorpi specifici.

    Per prenotare il Test Anticorpi Streptococco VICINO A TE clicca su >>

    Test Anticorpi Streptococco

    Nel caso della faringite, spesso non è necessario alcun trattamento farmacologico, poiché la malattia regredisce da sé nel giro di 10-15 giorni. Tuttavia, il medico può prescrivere una terapia antibiotica (solitamente amoxicillina o penicillina per via orale per 10 giorni, talvolta sostituite da un’iniezione di benzatina a lunga durata) per ridurre la durata dei sintomi nei bambini, per evitare che l’infezione possa espandersi fino all’orecchio medio, ai seni paranasali e all’osso mastoideo e per prevenire la febbre reumatica negli adulti.

    I pazienti allergici alla penicillina possono optare per eritromicina, claritromicina o clindamicina per via orale per dieci giorni o azitromicina per cinque giorni.

    L’utilizzo di antibiotici, inoltre, permette di bloccare la trasmissione degli streptococchi del gruppo A dopo 24 ore dalla prima somministrazione.

    Quando lo streptococco attacca la cute, bisogna provvedere anche al drenaggio e all’igiene della ferita (o dell’area soggetta ad infezione). Nei casi più gravi si rende necessario l’intervento chirurgico per rimuovere i tessuti interessati. 

Contenuti approvati dal Comitato Editoriale.
Data ultimo aggiornamento: 2023-11-03
Le informazioni presentate hanno natura generale, sono pubblicate con scopo divulgativo per un pubblico generico e non sostituiscono il rapporto tra paziente e medico.

Contenuto promosso da Cup Solidale

Prenota adesso vicino a te